venerdì 24 febbraio 2017

SPIRAGLIO DI GIORNALISMO ALL'ARISTON DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO

SPIRAGLIO DI GIORNALISMO ALL'ARISTON DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO
Quattro studenti del liceo Cassini di Sanremo hanno avuto l’opportunità di partecipare, in un certo senso, a quest’evento ormai da tempo diventato internazionale. Infatti, hanno vissuto la musica, il giornalismo, con cui si stanno già destreggiando, e il lavoro dello staff della Rai nella Sala Stampa dell’Ariston.

Articolo e video su rivieratime.news

giovedì 16 febbraio 2017

IL FESTIVAL VISSUTO DA GIOVANI GIORNALISTI NELLA SALA STAMPA

Sanremo per una settimana all'anno, tra critiche e gossip, è in prima pagina su tutti i giornali; ma che cosa si nasconde dietro ogni articolo?
Alcuni studenti dell'Ufficio stampa del liceo Cassini di Sanremo hanno avuto la possibilità di partecipare alle Sala Stampa dell'Ariston durante il 67º Festival della canzone italiana. I ragazzi hanno visto con i propri occhi il funzionamento di una Sala Stampa, nonché il lavoro di giornalisti e fotografi  provenienti da tutta Italia e non solo. Hanno notato che, nell’ambito di un Sala Stampa, in particolare in quella del Festival, i giornalisti, giovani e veterani, si sentono dei veri e propri protagonisti: infatti, sembrava gareggiassero  tra loro a chi proponesse il maggior numero di domande , sia pertinenti, sia provocatorie. Gli studenti alle  prime armi, invece,  si sono messi in gioco, confrontandosi con i professionisti, e sono riusciti ad ottenere anche qualche intervista. Hanno scoperto così quanto sia importante l'essere sempre attenti e pronti in un mondo, quello del giornalismo, in cui l' esclusiva e il dare la notizia prima di altri fa la differenza. Ai ragazzi si sono presentate non poche difficoltà data la loro loro giovane età e la poca esperienza: spesso, infatti,  sono stati letteralmente schiacciati dai professionisti oppure sono stati sottovalutati. Nonostante ciò, non si sono persi d'animo e, orgogliosi di poter rappresentare l'intero Liceo, determinati a tenerne alto il nome e raggiungere i loro obiettivi, hanno speso tutte le loro energie per poter strappare qualche intervista. I risultati sono stati a dir poco soddisfacenti, considerando che sono all'inizio di una possibile carriera:  Marianne Mirage, Maldestro, Ermal Meta e infine il sindaco Alberto Biancheri si sono confessati alle loro telecamere! Ecco quindi che cosa il sindaco ha raccontato e spiegato loro.
Cosa rappresenta per Lei il Festival e in che modo pensa possa portare altri benefici, oltre al turismo?
Sicuramente il festival come sappiamo è una vetrina importantissima a livello nazionale. Oltre le 20'000 presenze, abbiamo la possibilità di promuovere il nostro territorio tramite la televisione: questo ha una valenza secondo me incalcolabile, parlare della pista ciclo-pedonale, parlare dei nostri fiori, parlare del nostro territorio: è questo il valore aggiunto ed è la cosa più importante.
Quanto giova il Festival sul commercio dei fiori?
Noi puntiamo molto sulla promozione del fiore a Sanremo, che è conosciuta molto anche per questo. Dietro c’è un messaggio ancora più forte, ovvero che è una risorsa e un’eccellenza del nostro territorio, è la forza della nostra terra. Promuovere il fiore vuol dire anche dare più futuro e più possibilità di lavoro a tutti. Nel nostro territorio abbiamo un Istituto di Agraria, dove ci sono ragazzi che si diplomeranno futuri agronomi, che vogliono approcciarsi a questo mestiere, non solo legato al fiore ma a tutta l’enogastronomia e al turismo paesaggistico. C’è tutto un mondo dietro questa promozione su cui vogliamo portare attenzione perché possibile fonte di lavoro per i nostri ragazzi.
Quali sono i rapporti della città con la Rai?
Buoni. In questi tre anni ho instaurato un ottimo rapporto non solo con Carlo Conti, ma anche con tutta la dirigenza Rai. Abbiamo molto rispetto del lavoro che si fa. Il numero degli ascolti sono un segno importante per la Rai e soprattutto per noi perché il Festival è bello, ma senza Sanremo mancherebbe una parte importante. Il brand di Sanremo si sta rafforzando e questo ci fa molto piacere.

Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo
Sara Brusco, Maria Chiara Donzella, Stefania Ilie








lunedì 13 febbraio 2017

SERATA FINALE DEL FESTIVAL DI SANREMO

L'attesa per scoprire chi sarebbe stato il vincitore di questa nuova edizione del Festival di Sanremo era alle stelle: tra pronostici e speranze, a spuntarla è stato il più originale e atipico dell'intera manifestazione: Francesco Gabbani, con la sua canzone "Occidentali's Karma". Ma che cosa lo ha portato alla vittoria, guadagnandosi il favore del pubblico? Quali sono le caratteristiche che lo hanno reso il più amato da vecchie e nuove generazioni? Il suo stile estroverso, stravagante e fuori dal comune è stata una carta vincente per conquistare gli spettatori ed è probabilmente ciò ( un ballerino in costume da gorilla ed una coreografia semplice e coinvolgente) ad aver distolto l'attenzione dall'uso a sproposito di termini filosofici e neologismi dal vano significato accompagnati da una musica orecchiabile, che avrebbero dovuto ispirare una critica nei confronti dei rapporti tra Occidentali e cultura orientale, ma che risulta quasi offensiva. Un'esibizione che, seppur divertente, non era adatta al contesto festivaliero, rivelandosi più consona ad uno spettacolo comico. Per molti, la vincitrice morale risulta essere Fiorella Mannoia, dall'alto della sua carriera decennale, che conquista il premio della sala stampa e quello per il miglior testo. Cantante formidabile, anche se forse non avrebbe dovuto partecipare a questa edizione per dare maggior spazio ad artisti più giovani e meno conosciuti. A completare il podio Ermal Meta, vincitore del premio della critica, con la canzone autobiografica "Vietato Morire", incentrata sui violenti trascorsi familiari. Prima di giungere alla classifica, rivelata verso l'1.45, si sono susseguiti sul palco, ad intervallare i concorrenti, ospiti spesso dimenticabili e dal dubbio valore culturale. Si veda lo chef Carlo Cracco, la cui presenza è stata superflua e utile solo per allungare il brodo, o l'intervento comico di Geppi Cucciari, una parodia del celebre programma di Maria De Filippi "C'è posta per te", che ha, però, fallito nell'intento di far ridere. Ad arricchire la kermesse, invece, sono state le eccellenze italiane Zucchero e Rita Pavone: il primo cantando sue celebri canzoni insieme ad un commovente omaggio a Luciano Pavarotti, la seconda, premiata per i suoi 55 anni di carriera, ha espresso la sua gratitudine e dilettato il pubblico con la sua versione di "Cuore". Infine, per intrattenere i più giovani, è salito sul palco Alvaro Soler, che ha eseguito un medley dei suoi brani più amati, coinvolgendo la platea, che si è alzata per ballare. Alla luce di quanto detto, sorprende come questa dimenticabile edizione del Festival sia stata la più seguita dal 2002. Ciò detto, fino al prossimo Festival, Namastè.


Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo



Photo credit: Corrado Corradi

Photo credit: Corrado Corradi                                                                                                                                                  

Photo credit: Corrado Corradi


Photo credit: Corrado Corradi


Photo credit: Corrado Corradi


Photo credit: Corrado Corradi


Photo credit: Corrado Corradi


Photo credit: Corrado Corradi


Photo credit: Corrado Corradi



Photo credit: Corrado Corradi

sabato 11 febbraio 2017

TERZA SERATA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Piccolo coro dell’Antoniano, ostetrica 92enne e orchestra dei Reciclados: la terza serata del Festival sembra avere tutti gli ingredienti necessari ad alimentare il falso buonismo che caratterizza da anni i programmi della televisione italiana. Il risultato? Grandi applausi del pubblico in sala, che si sente costretto a lodare l’innocenza delle voci bianche e la creatività di chi ha  raggiunto il successo partendo dal nulla. La serata di giovedì, che è da sempre quella delle cover, ha portato sul palco grandi successi degli anni passati interpretati dai big: tra i più apprezzati sicuramente Chiara, naturale e spontanea come sempre, Marco Masini ed Ermal Meta, vincitore molto discusso del premio per la migliore cover. Gli artisti in gara sono tuttavia passati inevitabilmente in secondo piano, messi in ombra dai grandi ospiti, come LP e Mika. È stato proprio il cantante libanese la vera stella della serata e asso nella manica, ormai apprezzatissimo dal pubblico italiano, grazie al suo look stravagante e al suo animo semplice di ragazzo della porta accanto; Mika ha conquistato tutti con il medley dei suoi successi e il tributo a George Michael, oltre che facendosi portavoce del messaggio contro la discriminazione. Altri ospiti, per usare un eufemismo, sono stati Alessandro Gassman e Marco Giallini: il loro intervento, non strettamente necessario, ha avuto come unica finalità la promozione del nuovo film affiancata ad un’impacciata presentazione di un’esibizione. Molto seguite dal pubblico sono invece le nuove proposte di quest'anno, in particolare i finalisti decretati giovedì, ovvero Lele e Maldestro. Nonostante i vips invitati a partecipare alla kermesse, questa edizione di Sanremo non risulta particolarmente apprezzata dai giovani: le eliminazioni delle due coppie di artisti in gara nei big, Raige ft. Giulia Luzi e Nesli ft. Alice Paba hanno infatti contribuito ad aumentare la diffidenza e lo scarso interesse degli adolescenti, che però incredibilmente si ritrovano ad apprezzare e stimare un personaggio giustamente ritenuto distante dagli interessi dei più giovani, ovvero Maurizio Crozza, ma che sorprendentemente diverte e fa riflettere anche loro. Le critiche sono molte, le voci altrettante, ma anche quest'anno il Festival non cala di popolarità: lo share e gli ascolti, che aumentano ogni anno, fanno riflettere, e ci invitano a pensare che nonostante tutto, la formula perfetta della televisione sia proprio questa: trasportare i telespettatori in un’atmosfera fiabesca e leggera (giudizio da non interpretare negativamente): la classica atmosfera festivaliera.


Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo



Photo credit: Corrado Corradi


venerdì 10 febbraio 2017

67 ANNI E NON SENTIRLI,HA INIZIO LA NUOVA EDIZIONE DI UN EVENTO SENZA TEMPO

Tutti criticano Sanremo: è ormai abitudine diffusa, dopo aver assistito ad una serata della nota kermesse canora, discutere con altri spettatori circa i numerosi difetti che si sono ineluttabilmente palesati nel corso dell'evento. È forse un po' il prezzo da pagare per una trasmissione quale il Festival di Sanremo, che racchiude in sé, nel bene e nel male, tutte le caratteristiche di quella che è la televisione italiana; spingendoci dunque ad essere tanto attratti da una componente particolare, quanto critici verso tutti gli altri aspetti. Ed ecco dunque che ci si ritrova facilmente a discutere se il festival sia ormai indirizzato a pochi nostalgici piuttosto che alle nuove generazioni. Appare dunque naturale che nella serata di martedì gli occhi di milioni di spettatori fossero puntati sul palco dell'Ariston per una serata che, con ritmo incalzante, ha dato il benvenuto a questa 67° edizione del Festival della Canzone Italiana. A mantenere vivo tale ritmo, nonostante alcuni interventi comici un  po' insipidi, è stato il calore trasmesso dai numerosi ospiti, tra i quali vale la pena citare Ricky Martin, i Clean Bandit, nonché Tiziano Ferro, che dopo l'omaggio a Luigi Tenco, ritorna sul palco in compagnia di Carmen Consoli, dando vita ad una splendida esibizione. Apprezzata particolarmente anche la scenografia. Volendo invece dedicarsi alle note dolenti e agli “scivoloni” in senso letterale, si può citare come la De Filippi, reduce da un repentino cambio d'abito, abbia barcollato perdendo l'equilibrio al suo ritorno sul palco; in senso meno letterale, il ruolo di Raul Bova è apparso talvolta “forzato” all'interno della trasmissione, quasi a confliggere con quello di Carlo Conti, dando l'impressione che i due, anziché completarsi a vicenda, si sottraessero spazio reciprocamente; ma siamo solo all'inizio e attendiamo dunque le prossime serate prima di dare un giudizio definitivo a riguardo. Possiamo constatare invece come sia arduo sopperire del tutto all'assenza di Beppe Vessicchio, ormai divenuto un vero e proprio emblema del Festival, tanto da essere elevato dalla gioventù sanremese (e non solo) a una sorta di figura mistica. Sorprendono in positivo gli undici concorrenti di questa prima serata, ciascuno con le proprie peculiarità; tra i più apprezzati, Fiorella Mannoia, Samuel e Ermal Meta. A rischio eliminazione si trovano invece Giusy Ferreri, Ron e Clementino, ma verrà tutto deciso nella serata di Giovedì, in attesa della quale non pronunciamo pronostici; perchè se c'è una città dove tutto è possibile e nulla è scontato, quella è proprio Sanremo.



Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo
Anna Mastrantuono
Beatrice Bongiovanni

Rafael Gervasone




giovedì 9 febbraio 2017

CHE COSA SIGNIFICA FESTIVAL PER I SANREMESI?

Sanremo, città di canzoni, fiori e musica, è per una settimana all’anno sulla bocca degli italiani e non solo; ma se per tutti Sanremo vuol dire Festival, che cosa significa Festival per i sanremesi? Se per coloro che trovano benificio dal turismo,  è fonte di lavoro e guadagno, chi non è coinvolto direttamente viene travolto, suo malgrado, dalla metamorfosi radicale della città: dalle cose più banali come traffico e mancanza di parcheggi, fino ad un eccesso di superbia di chi è in possesso del famigerato pass per entrare al blindatissimo Teatro Ariston. È proprio questo che infastidisce maggiormente i sanremesi: perdere il controllo sulla propria città. Durante questa settimana le vie principali si affollano di gruppi di fans scatenati, che a differenza di quello che si potrebbe credere sono costituiti non solo da ragazzini ma anche da adulti e pensionati. Lla caccia ai personaggi famosi, a cui strappare un autografo o meglio un selfie, è ufficialmente aperta. Negli ultimi due anni inoltre , a seguito degli attacchi terroristici, sono aumentati controlli e divieti,  condizione che la cittadinanza fatica a comprendere e che si pone in contrasto con la relativa intimità e tranquillità solite a Sanremo. La routine quotidiana viene spezzata e i discorsi di chiunque ruotano attorno al Festival: ognuno si improvvisa giudice, critico di musica ed esperto d’alta moda. Alla fine anche chi tanto disprezza  il caos creatosi, contribuisce ad alimentare la nube di pettegolezzi e commenti che avvolgono la città. Noi ragazzi non siamo certo esclusi da tutto ciò e ogni volta che usciamo di casa siamo speranzosi di incontrare il cantante per cui tifiamo.
E così anche quest’anno , con la 67ª edizione del Festival di Sanremo, la situazione si ripete. I cantanti big in gara sono numerosi e le loro canzoni molto attese;  neppure le nuove proposte sono da meno,  fonte di curiosità, soprattutto per gli adolescenti che fantasticano su una loro possibile futura carriera . A proposito di metamorfosi, questa settimana e anche la precedente , il comune si impegna a valorizzare il talento dei sanremesi più giovani, ai quali  sono offerte numerose opportunità di  esibirsi in pubblico e dispiegare le ali.
 Amato da molti, criticato da altri il  Festival è motivo di orgoglio per gli abitanti,  siccome offre visibilità e fama a una città che, nonostante i suoi pregi, rimarrebbe altrimenti bellissima ma anonima.

Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo

Maria Chiara Donzella, Stefania Ilie