giovedì 23 marzo 2017

FESTA DI PRIMAVERA A SAN PIETRO

Martedì 21 marzo, alla scuola elementare San Pietro, si è tenuta per la seconda volta la festa di Primavera, quest’anno in memoria della maestra Giuliana Veruggio. I bambini, aiutati dalle insegnanti, hanno messo in scena uno spettacolo basato su una favola, scritta da Giuliana stessa e ispirata ad un racconto che lei aveva trovato in Inghilterra. Protagonista la libellula, il filo conduttore di tutto l’evento, perché la sua storia è passaggio dalla larva nello stagno al cielo immenso. Un cucchiaino colorato con delle ali trasparenti stava aggrappato ai grembiuli blu dei piccoli attori a simboleggiare la leggiadra creatura.
Oltre alla sua passione per l’insegnamento, a cui ha dedicato la vita, questa donna straordinaria si interessava anche di natura, musica e dell’amata lingua inglese, cercando di trasmetterli ai suoi alunni, come ci racconta il fratello che, commosso, la ricorda presa a raccontare della sua cara scuola. Le colleghe ne parlano come una grande amica dedita al suo lavoro e aperta alla cultura, infatti era stata l’ideatrice di molti progetti con scuole estere. Il dirigente scolastico, invece, racconta sorridente della compagna di viaggio con cui ha sorseggiato un the sull’Isola White.
All’evento erano presenti anche numerosi ex alunni, ormai di varie età e alcuni con figli, che parlano della scuola come un’ambiente unico e accogliente, a contatto con la natura, reso appunto speciale dall’impegno di Giuliana e delle colleghe.
La commovente recita dei bambini, accompagnata da flauti e canzoncine in inglese composte dall’insegnante, è dedicata anche al piccolo Luca, volato via qualche anno prima, per cui si era piantato un ulivo alla festa di Primavera precedente. Mentre le note di una melodia irlandese volteggiavano nell’aria, il padre di Luca ha piantato accanto a quello del figlio un piccolo ulivo, di cui Giuliana aveva cura. “Forse l’unico rimpianto della maestra Giuli è non aver potuto più vedere l’alberello in memoria di Luca prima di raggiungerlo”, ci confida l’amica e collega Daniela. Alla fine dell’evento si è parlato anche dello straordinario contributo donato al reparto di assistenza domiciliare dell’ospedale Gaslini, a nome delle due libellule della scuola.
Ecco quindi il saluto finale dei bambini: “Ciao Luca e Giuliana, ora anche voi siete come la libellula”.
Viola Biancheri, Stefania Ilie

Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini







lunedì 13 febbraio 2017

SERATA FINALE DEL FESTIVAL DI SANREMO

L'attesa per scoprire chi sarebbe stato il vincitore di questa nuova edizione del Festival di Sanremo era alle stelle: tra pronostici e speranze, a spuntarla è stato il più originale e atipico dell'intera manifestazione: Francesco Gabbani, con la sua canzone "Occidentali's Karma". Ma che cosa lo ha portato alla vittoria, guadagnandosi il favore del pubblico? Quali sono le caratteristiche che lo hanno reso il più amato da vecchie e nuove generazioni? Il suo stile estroverso, stravagante e fuori dal comune è stata una carta vincente per conquistare gli spettatori ed è probabilmente ciò ( un ballerino in costume da gorilla ed una coreografia semplice e coinvolgente) ad aver distolto l'attenzione dall'uso a sproposito di termini filosofici e neologismi dal vano significato accompagnati da una musica orecchiabile, che avrebbero dovuto ispirare una critica nei confronti dei rapporti tra Occidentali e cultura orientale, ma che risulta quasi offensiva. Un'esibizione che, seppur divertente, non era adatta al contesto festivaliero, rivelandosi più consona ad uno spettacolo comico. Per molti, la vincitrice morale risulta essere Fiorella Mannoia, dall'alto della sua carriera decennale, che conquista il premio della sala stampa e quello per il miglior testo. Cantante formidabile, anche se forse non avrebbe dovuto partecipare a questa edizione per dare maggior spazio ad artisti più giovani e meno conosciuti. A completare il podio Ermal Meta, vincitore del premio della critica, con la canzone autobiografica "Vietato Morire", incentrata sui violenti trascorsi familiari. Prima di giungere alla classifica, rivelata verso l'1.45, si sono susseguiti sul palco, ad intervallare i concorrenti, ospiti spesso dimenticabili e dal dubbio valore culturale. Si veda lo chef Carlo Cracco, la cui presenza è stata superflua e utile solo per allungare il brodo, o l'intervento comico di Geppi Cucciari, una parodia del celebre programma di Maria De Filippi "C'è posta per te", che ha, però, fallito nell'intento di far ridere. Ad arricchire la kermesse, invece, sono state le eccellenze italiane Zucchero e Rita Pavone: il primo cantando sue celebri canzoni insieme ad un commovente omaggio a Luciano Pavarotti, la seconda, premiata per i suoi 55 anni di carriera, ha espresso la sua gratitudine e dilettato il pubblico con la sua versione di "Cuore". Infine, per intrattenere i più giovani, è salito sul palco Alvaro Soler, che ha eseguito un medley dei suoi brani più amati, coinvolgendo la platea, che si è alzata per ballare. Alla luce di quanto detto, sorprende come questa dimenticabile edizione del Festival sia stata la più seguita dal 2002. Ciò detto, fino al prossimo Festival, Namastè.


Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo



Photo credit: Corrado Corradi

Photo credit: Corrado Corradi                                                                                                                                                  

Photo credit: Corrado Corradi


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