giovedì 23 febbraio 2017

UNITRE: JAZZ E FUTURISMO

Lunedì 20 febbraio, alle ore 16.00, presso la Sala degli Specchi del palazzo Bellevue, si è tenuto un nuovo incontro dell'Unitre, a cura di Freddy Colt, noto musicista, scrittore e direttore artistico sanremese. Il tema della giornata è stato quello della storia del jazz e del futurismo, dalle origini ai giorni nostri. Entrambe le correnti artistiche nascono dalle esigenze di innovazione nella società dei primi anni del secolo scorso. Durante l'appuntamento sono stati nominati alcuni dei Manifesti più importanti del movimento futurista,tra cui ricordiamo quello di Filippo Marinetti, pubblicato sulla prima pagina del quotidiano “Le Figaro”, quello di Francesco Pratella, dal carattere forte e aggressivo ed infine “L'arte dei rumori” di Luigi Russolo, che ha proposto un nuovo strumento con lo scopo di rivalutare il ruolo del rumore nella musica. Nel corso dell'incontro sono stati citati alcuni passi tratti da libro: “Il jazz dalle origini a oggi” nel quale viene difeso questo genere. Sono state, inoltre, proposte alcune delle canzoni del cantautore Rodolfo De Angelis e di Natalino Otto, soprannominato “il re del Ritmo”. Si è parlato anche del poeta Vittorio Tommasini, in arte “Farfa”, celebre per la sua amicizia con Marinetti, sepolto nel cimitero monumentale di Sanremo, di cui sono state lette alcune poesie. Protagonista della parte conclusiva è stato Paolo Conte, ricordato per aver dato un seguito al futurismo nella seconda metà del 1900. Da quest'ultimo è stato tratto il nome del festival della canzone jazzata “Zazzarazzaz” che si svolge ogni anno nella città di Sanremo dal 1997, di cui proprio Freddy Colt occupa il ruolo di direttore artistico.

Ufficio Stampa Liceo G. D. Cassini Sanremo
Noemi Carella,Luca La Cola








photo credit: Daniele Rabaglio 

sabato 11 febbraio 2017

TERZA SERATA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Piccolo coro dell’Antoniano, ostetrica 92enne e orchestra dei Reciclados: la terza serata del Festival sembra avere tutti gli ingredienti necessari ad alimentare il falso buonismo che caratterizza da anni i programmi della televisione italiana. Il risultato? Grandi applausi del pubblico in sala, che si sente costretto a lodare l’innocenza delle voci bianche e la creatività di chi ha  raggiunto il successo partendo dal nulla. La serata di giovedì, che è da sempre quella delle cover, ha portato sul palco grandi successi degli anni passati interpretati dai big: tra i più apprezzati sicuramente Chiara, naturale e spontanea come sempre, Marco Masini ed Ermal Meta, vincitore molto discusso del premio per la migliore cover. Gli artisti in gara sono tuttavia passati inevitabilmente in secondo piano, messi in ombra dai grandi ospiti, come LP e Mika. È stato proprio il cantante libanese la vera stella della serata e asso nella manica, ormai apprezzatissimo dal pubblico italiano, grazie al suo look stravagante e al suo animo semplice di ragazzo della porta accanto; Mika ha conquistato tutti con il medley dei suoi successi e il tributo a George Michael, oltre che facendosi portavoce del messaggio contro la discriminazione. Altri ospiti, per usare un eufemismo, sono stati Alessandro Gassman e Marco Giallini: il loro intervento, non strettamente necessario, ha avuto come unica finalità la promozione del nuovo film affiancata ad un’impacciata presentazione di un’esibizione. Molto seguite dal pubblico sono invece le nuove proposte di quest'anno, in particolare i finalisti decretati giovedì, ovvero Lele e Maldestro. Nonostante i vips invitati a partecipare alla kermesse, questa edizione di Sanremo non risulta particolarmente apprezzata dai giovani: le eliminazioni delle due coppie di artisti in gara nei big, Raige ft. Giulia Luzi e Nesli ft. Alice Paba hanno infatti contribuito ad aumentare la diffidenza e lo scarso interesse degli adolescenti, che però incredibilmente si ritrovano ad apprezzare e stimare un personaggio giustamente ritenuto distante dagli interessi dei più giovani, ovvero Maurizio Crozza, ma che sorprendentemente diverte e fa riflettere anche loro. Le critiche sono molte, le voci altrettante, ma anche quest'anno il Festival non cala di popolarità: lo share e gli ascolti, che aumentano ogni anno, fanno riflettere, e ci invitano a pensare che nonostante tutto, la formula perfetta della televisione sia proprio questa: trasportare i telespettatori in un’atmosfera fiabesca e leggera (giudizio da non interpretare negativamente): la classica atmosfera festivaliera.


Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo



Photo credit: Corrado Corradi