giovedì 16 febbraio 2017

LEZIONE ALL'UNITRE: SALVATORE QUASIMODO

Durantel’incontro dell’Unitre del 13 febbraio, il professore Barricalla ha trattato la poetica di Salvatore Quasimodo attraverso un excursus che parte dall’ermetismo, genere chiuso di suggestione mistica derivato dal dio Ermes, e si evolve nella poesia dell’impegno negli anni dell’iscrizione al partito comunista. L’autore, ora poco studiato a causa della monumentalizzazione subita in vita, si avvicina, durante il suo soggiorno a Roma, al mondo classico e alla lingua latina e greca; l’amore per la poesia greca lo porterà poi a tradurre con squisita sensibilità i testi lirici greci nell’opera che Edoardo Sanguineti riterrà la più bella raccolta di Quasimodo: “Lirici Greci”.
Il suo esordio letterario si ha con “Acque e Terre”, pubblicato dalla rivista “Solaria”, il cui testo più conosciuto è “Ed è subito sera”; altra raccolta importante è “Oboe sommerso”, titolo che richiama un’immagine ermetica, che comprende la poesia “Foce del fiume Roja” scritta durante il suo soggiorno a Ventimiglia. L’ermetismo di Quasimodo si evolve negli anni ’40, dopo aver ottenuto la cattedra al conservatorio di Milano ed essersi iscritto al partito comunista, in questo periodo scrive “Alle fronde dei salici”, testo politico ma non ideologico. Altre produzioni risalenti a questa fase sono la raccolta “Giorno dopo giorno” e la celebre poesia “Milano Agosto 1943”, con cui esprime la propria avversione alla guerra. Nel 1959 riceve il Nobel per la letteratura, vincita politica sul rivale contemporaneo Ungaretti, contro cui scrive anche un componimento definendolo ‘uomo del nord’.
Barricalla chiude l’excursus con la lettura di “Uomo del mio tempo” dove Quasimodo afferma che l’unica possibilità di salvezza per l’uomo è dimenticare: “dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore”.

Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo
Viola Biancheri








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