giovedì 13 ottobre 2016

CIAK… SI GIRANO EMOZIONI!

Oggi 12 ottobre 2016 ha avuto luogo, al Palafiori di Sanremo, la settima edizione del concorso di cortometraggi “Ciak… un’emozione”. I ragazzi del Liceo G.D. Cassini di Sanremo sono stati invitati a partecipare come giuria.
L’Associazione Culturale Matteo Bolla è stata fondata dai suoi genitori e da alcuni amicinel 2007 in ricordo di quest’ultimo, spento a sedici anni a causa di un incidente stradale. L’associazione si occupa di diverse attività tra cui il concorso “Ciak… un’emozione” propone una competizione internazionale volta a coinvolgere giovani registi. Il tema principale è quello delle emozioni e i 16 cortometraggi in gara sono stati divisi in due categorie: “Prime emozioni” e “Animazione”. Al termine della proiezione i cortometraggi finalisti del primo gruppo sono: “Mi coloro di blu” di Maietta Rosa, dal forte messaggio contro il bullismo; “Syrphidae” di Frischer Cyril, che affronta il tema dell’inganno delle apparenze e “Vicini e lontani” di Massimo Modesti, dolce critica alla solitudine del mondo d’oggi. I finalisti della seconda categoria, invece, sono: “W.A.R.F.” di Trupp Kylie, dal carattere commovente e toccante; “Little barber shop” di Fry J. Apocaloso, che affronta in modo spiritoso le difficoltà del cambiamento e “Ti amo senza parlare” di A. Capone/ J. Sessa, espressione di un amore senza confini. Il ruolo degli alunni delle classi terze del liceo è stato quello di scegliere, tramite la votazione di soli tre cortometraggi per sezione, i sei finalisti che si sfideranno domenica 30 ottobre.

Non ci resta che aspettare questa occasione per veder consegnati i premi per la categoria “Prime emozioni” e il premio “Nicholas Lacchetta” per quella “Animazioni”.
Anna Mastrantuono
Noemi Carella
Ufficio Stampa Liceo G.D.Cassini Sanremo






CIAK… SI GIRANO EMOZIONI!

Oggi 12 ottobre 2016 ha avuto luogo, al Palafiori di Sanremo, la settima edizione del concorso di cortometraggi “Ciak… un’emozione”. I ragazzi del Liceo G.D. Cassini di Sanremo sono stati invitati a partecipare come giuria.
L’Associazione Culturale Matteo Bolla è stata fondata dai suoi genitori e da alcuni amicinel 2007 in ricordo di quest’ultimo, spento a sedici anni a causa di un incidente stradale. L’associazione si occupa di diverse attività tra cui il concorso “Ciak… un’emozione” propone una competizione internazionale volta a coinvolgere giovani registi. Il tema principale è quello delle emozioni e i 16 cortometraggi in gara sono stati divisi in due categorie: “Prime emozioni” e “Animazione”. Al termine della proiezione i cortometraggi finalisti del primo gruppo sono: “Mi coloro di blu” di Maietta Rosa, dal forte messaggio contro il bullismo; “Syrphidae” di Frischer Cyril, che affronta il tema dell’inganno delle apparenze e “Vicini e lontani” di Massimo Modesti, dolce critica alla solitudine del mondo d’oggi. I finalisti della seconda categoria, invece, sono: “W.A.R.F.” di Trupp Kylie, dal carattere commovente e toccante; “Little barber shop” di Fry J. Apocaloso, che affronta in modo spiritoso le difficoltà del cambiamento e “Ti amo senza parlare” di A. Capone/ J. Sessa, espressione di un amore senza confini. Il ruolo degli alunni delle classi terze del liceo è stato quello di scegliere, tramite la votazione di soli tre cortometraggi per sezione, i sei finalisti che si sfideranno domenica 30 ottobre.

Non ci resta che aspettare questa occasione per veder consegnati i premi per la categoria “Prime emozioni” e il premio “Nicholas Lacchetta” per quella “Animazioni”.
Anna Mastrantuono
Noemi Carella
Ufficio Stampa Liceo G.D.Cassini Sanremo






mercoledì 12 ottobre 2016

PERTINI, ALUNNO DEL CASSINI

PERTINI, ALUNNO DEL CASSINI
Forse è una notizia nuova per noi studenti del Liceo Cassini di Sanremo sapere che anche l’indimenticabile presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini ha conseguito il diploma di maturità nel nostro Liceo . Apprendiamo infatti dalla associazione ATAPE (Associazione Transfontaliera Alessandro Pertini) che il Presidente Pertini superò l’esame di maturità al liceo Cassini e che l’Associazione proponga di commemorare tale episodio con la posa di una lapide “ a memoria” da posare al Liceo Cassini. Si è infatti festeggiato domenica a Savona il 120° anniversario della nascita del Presidente Pertini e lo storico Andrea Gandolfo rende noto l’episodio che nel 1919 lo vide candidato all’esame di maturità classica nella sessione straordinaria di quell’anno, dopo aver combattuto sul fronte dell’Isonzo per servire la sua patria nonostante fosse un convinto pacifista. Ricordare l’illustre savonese è ritornare ad una delle pagine più buie della storia d’Italia a cui cui però molti uomini hanno saputo opporsi con coraggio, amore per la libertà e consapevolezza di essere Uomini: così Sandro Pertini conobbe la guerra, l’esilio, la clandestinità e fu condannato a 11 anni di reclusione, di cui 7 in carcere e gli altri a Ponza e a Ventotene. E non è superfluo ricordare che tutte le sue condanne erano relative a reati per idee e azioni antifasciste ma soprattutto che rifiutò la grazia presentata dalla madre per le sue gravi condizioni di salute. Dopo il 25 luglio 1943 assunse con Nenni e Saragat la guida del partito Socialista e del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ( C.L.N.A.I.). Terminata la dittatura Pertini partecipò alla vita politica del Paese, sempre nel tentativi di far coesistere la libertà con la giustizia sociale. Nel 1968 divenne Presidente della Camera dei Deputati, il primo uomo politico non democristiano a ricoprire tale incarico e nel 1978, pochi mesi dopo l’assassinio di Aldo Moro, fu eletto Presidente della Repubblica, carica che esercitò sempre con l’obiettivo di rinsaldare il rapporto fra lo Stato ed i cittadini. Proprio la sua presenza (insieme alla sua pipa) in tutte le circostante felici o tristi dell’Italia di quegli anni, dalla vittoria ai Mondiali di Spagna al terrorismo, lo ha reso il Presidente più popolare amato di Italia.
Così agli illustri cassiniani Italo Calvino e Eugenio Scalfari si aggiunge anche Sandro Pertini, che la maturità nel nostro Liceo, una maturità sofferta e un quattro di greco, rendono vicino alle nostre vite e ci invitano ad essere orgogliosi della nostra scuola.
Ufficio stampa Liceo G.D. Cassini

PERTINI, ALUNNO DEL CASSINI

PERTINI, ALUNNO DEL CASSINI
Forse è una notizia nuova per noi studenti del Liceo Cassini di Sanremo sapere che anche l’indimenticabile presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini ha conseguito il diploma di maturità nel nostro Liceo . Apprendiamo infatti dalla associazione ATAPE (Associazione Transfontaliera Alessandro Pertini) che il Presidente Pertini superò l’esame di maturità al liceo Cassini e che l’Associazione proponga di commemorare tale episodio con la posa di una lapide “ a memoria” da posare al Liceo Cassini. Si è infatti festeggiato domenica a Savona il 120° anniversario della nascita del Presidente Pertini e lo storico Andrea Gandolfo rende noto l’episodio che nel 1919 lo vide candidato all’esame di maturità classica nella sessione straordinaria di quell’anno, dopo aver combattuto sul fronte dell’Isonzo per servire la sua patria nonostante fosse un convinto pacifista. Ricordare l’illustre savonese è ritornare ad una delle pagine più buie della storia d’Italia a cui cui però molti uomini hanno saputo opporsi con coraggio, amore per la libertà e consapevolezza di essere Uomini: così Sandro Pertini conobbe la guerra, l’esilio, la clandestinità e fu condannato a 11 anni di reclusione, di cui 7 in carcere e gli altri a Ponza e a Ventotene. E non è superfluo ricordare che tutte le sue condanne erano relative a reati per idee e azioni antifasciste ma soprattutto che rifiutò la grazia presentata dalla madre per le sue gravi condizioni di salute. Dopo il 25 luglio 1943 assunse con Nenni e Saragat la guida del partito Socialista e del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ( C.L.N.A.I.). Terminata la dittatura Pertini partecipò alla vita politica del Paese, sempre nel tentativi di far coesistere la libertà con la giustizia sociale. Nel 1968 divenne Presidente della Camera dei Deputati, il primo uomo politico non democristiano a ricoprire tale incarico e nel 1978, pochi mesi dopo l’assassinio di Aldo Moro, fu eletto Presidente della Repubblica, carica che esercitò sempre con l’obiettivo di rinsaldare il rapporto fra lo Stato ed i cittadini. Proprio la sua presenza (insieme alla sua pipa) in tutte le circostante felici o tristi dell’Italia di quegli anni, dalla vittoria ai Mondiali di Spagna al terrorismo, lo ha reso il Presidente più popolare amato di Italia.
Così agli illustri cassiniani Italo Calvino e Eugenio Scalfari si aggiunge anche Sandro Pertini, che la maturità nel nostro Liceo, una maturità sofferta e un quattro di greco, rendono vicino alle nostre vite e ci invitano ad essere orgogliosi della nostra scuola.
Ufficio stampa Liceo G.D. Cassini

martedì 11 ottobre 2016

NON SOLO ABRAVANEL

Gli altri protagonisti dell’evento del 4 ottobre intervistati dall’ufficio stampa Liceo GD Cassini.
Durante l’incontro di martedì 4 Ottobre con il saggista Roger Abravanel, organizzato dal Casinò Sanremo in collaborazione con il Liceo G.D. Cassini, gli alunni facenti parte dell’Ufficio Stampa del Liceo hanno intervistato i principali protagonisti dell’evento ponendo loro una domanda tanto semplice quanto profonda: “Che consiglio darebbe a dei giovani della nostra età per inserirsi al meglio nel mondo del lavoro e avere successo nella vita?”. Questa la risposta di Christian Feliciotto: “Consiglio di scegliere un mestiere che vi piace. Il mondo del lavoro è complesso, richiede impegno e passione, a volte anche pazienza e sofferenza”. Livio Tomatis consiglia invece di “andare avanti senza lasciarsi intorpidire dal benessere; avere voglia di crescere e conoscere. Per tutto il resto valgono i princìpi che abbiamo dentro di noi: la pace è il motore di ogni economia”. Cristina Tumiatti afferma invece che “i giovani non devono negarsi esperienze di alcun genere, devono anzi lanciarsi in nuove avventure, senza paura”. Chiude le interviste l’avvocato Maurizio Foglino, che invita i giovani a “non abbandonare i propri sogni, viverli con coraggio e persistere”.
Ufficio Stampa del Liceo G.D. Cassini Sanremo.

NON SOLO ABRAVANEL

Gli altri protagonisti dell’evento del 4 ottobre intervistati dall’ufficio stampa Liceo GD Cassini.
Durante l’incontro di martedì 4 Ottobre con il saggista Roger Abravanel, organizzato dal Casinò Sanremo in collaborazione con il Liceo G.D. Cassini, gli alunni facenti parte dell’Ufficio Stampa del Liceo hanno intervistato i principali protagonisti dell’evento ponendo loro una domanda tanto semplice quanto profonda: “Che consiglio darebbe a dei giovani della nostra età per inserirsi al meglio nel mondo del lavoro e avere successo nella vita?”. Questa la risposta di Christian Feliciotto: “Consiglio di scegliere un mestiere che vi piace. Il mondo del lavoro è complesso, richiede impegno e passione, a volte anche pazienza e sofferenza”. Livio Tomatis consiglia invece di “andare avanti senza lasciarsi intorpidire dal benessere; avere voglia di crescere e conoscere. Per tutto il resto valgono i princìpi che abbiamo dentro di noi: la pace è il motore di ogni economia”. Cristina Tumiatti afferma invece che “i giovani non devono negarsi esperienze di alcun genere, devono anzi lanciarsi in nuove avventure, senza paura”. Chiude le interviste l’avvocato Maurizio Foglino, che invita i giovani a “non abbandonare i propri sogni, viverli con coraggio e persistere”.
Ufficio Stampa del Liceo G.D. Cassini Sanremo.

ROGER ABRAVANEL INCONTRA GLI STUDENTI DEL LICEO CASSINI

L’economista ai ragazzi: “Non aspettate che siano gli altri a risolvere i vostri problemi”.
“Girando l’Italia per presentare il mio libro, non ho incontrato giovani fannulloni, ma confusi e impreparati, con tanta voglia di fare”. Così Roger Abravanel, noto ingegnere e saggista di origine libanese, apre la conferenza dedicata alla presentazione del suo ultimo libro, “La ricreazione è finita”, che si è tenuta martedì 4 ottobre al Casinò. La tesi sostenuta dallo scrittore è netta: secondo lui la scuola italiana di oggi non permette ai giovani di preparasi al mondo del lavoro, perchè è ancora legata a vecchi sistemi scolastici che non prevedono l’insegnamento delle “soft skills”, abilità trasversali che permettono a coloro che si affacciano al lavoro di trovare concrete e soddisfacenti opportunità. L’ingegnere, nel suo libro, affronta anche il tema della disoccupazione giovanile, affermando che la causa di quest’ultima non è solo la crisi economica degli ultimi anni, ma anche la scarsa organizzazione e l’assenza di iniziativa delle nuove generazioni.
Abravanel scrive che le principali caratteristiche di un lavoratore competente sono la capacità di comunicare e di risolvere i problemi pratici facendo riferimento alle basi teoriche apprese a scuola, in modo da agire autonomamente senza attendere ordini. E aggiunge: “Oggi tutti sono dei capi, devono cavarsela da soli e saper improvvisare in questo mondo pieno di incertezze”: questa per lui è “l’etica del lavoro”. Le sue idee hanno innescato un vivace dibattito: molti ragazzi e professori sono intervenuti in difesa dell’attuale modello scolastico non subordinato al mondo del lavoro, sottolineando che il primo obiettivo della scuola deve essere fornire ai giovani una cultura che stimoli il loro spirito critico. Al di là delle differenti posizioni, l’incontro ha permesso ai partecipanti di confrontarsi non solo sulla scuola e la sua impostazione, ma anche sul futuro di coloro che si preparano a inserirsi nel mondo lavorativo del XXI secolo.



ROGER ABRAVANEL INCONTRA GLI STUDENTI DEL LICEO CASSINI

L’economista ai ragazzi: “Non aspettate che siano gli altri a risolvere i vostri problemi”.
“Girando l’Italia per presentare il mio libro, non ho incontrato giovani fannulloni, ma confusi e impreparati, con tanta voglia di fare”. Così Roger Abravanel, noto ingegnere e saggista di origine libanese, apre la conferenza dedicata alla presentazione del suo ultimo libro, “La ricreazione è finita”, che si è tenuta martedì 4 ottobre al Casinò. La tesi sostenuta dallo scrittore è netta: secondo lui la scuola italiana di oggi non permette ai giovani di preparasi al mondo del lavoro, perchè è ancora legata a vecchi sistemi scolastici che non prevedono l’insegnamento delle “soft skills”, abilità trasversali che permettono a coloro che si affacciano al lavoro di trovare concrete e soddisfacenti opportunità. L’ingegnere, nel suo libro, affronta anche il tema della disoccupazione giovanile, affermando che la causa di quest’ultima non è solo la crisi economica degli ultimi anni, ma anche la scarsa organizzazione e l’assenza di iniziativa delle nuove generazioni.
Abravanel scrive che le principali caratteristiche di un lavoratore competente sono la capacità di comunicare e di risolvere i problemi pratici facendo riferimento alle basi teoriche apprese a scuola, in modo da agire autonomamente senza attendere ordini. E aggiunge: “Oggi tutti sono dei capi, devono cavarsela da soli e saper improvvisare in questo mondo pieno di incertezze”: questa per lui è “l’etica del lavoro”. Le sue idee hanno innescato un vivace dibattito: molti ragazzi e professori sono intervenuti in difesa dell’attuale modello scolastico non subordinato al mondo del lavoro, sottolineando che il primo obiettivo della scuola deve essere fornire ai giovani una cultura che stimoli il loro spirito critico. Al di là delle differenti posizioni, l’incontro ha permesso ai partecipanti di confrontarsi non solo sulla scuola e la sua impostazione, ma anche sul futuro di coloro che si preparano a inserirsi nel mondo lavorativo del XXI secolo.



LA CULTURA DELLA LEGALITA’ CON MARCELLO RAVVEDUTO.

LA CULTURA DELLA LEGALITA’ CON MARCELLO RAVVEDUTO.
Il Prof. Marcello Ravveduto avvia il ciclo “La cultura della legalità” presentando Libero Grassi.
Ha ripreso avvio, il giorno 10 ottobre, il ciclo “La cultura della legalità”, che nella scorsa edizione ha visto la presenza degli autori C. Sardo, M. Falcone, Comandante Alfa e P. Di Nicola. All’incontro ha partecipato il prof. M. Ravveduto, proponendo il suo libro “Libero Grassi. Storia di un’eresia borghese”, biografia dell’imprenditore palermitano ucciso dalla mafia dopo essersi rifiutato pubblicamente di pagare il pizzo.
L’autore ai giovani: “Vi auguro di essere eretici”. Così ha spiegato il significato del titolo, dicendo che L. Grassi può essere considerato un eretico della normalità, poiché, a differenza della consuetudine di sottomettersi alla mafia, l’ha denunciata per difendere i propri diritti. È stata inoltre affrontata la tematica dell’eroismo e M. Ravveduto ha invitato i presenti a non considerare le vittime di mafia come degli eroi irraggiungibili, ma come degli uomini che hanno avuto il coraggio di denunciare questo sistema. L’autore, intrattenendosi con i ragazzi del Liceo Cassini di Sanremo, ha spiegato loro quanto sia importante l’informazione data dalla stampa e dai mass-media, in cui lo stesso Grassi credeva, nella lotta contro la mafia. Dopo una domanda sull’intervento del figlio di Riina alla Rai, l’autore ha specificato che i mass-media devono informare nel modo più imparziale possibile, non scegliendo una sola voce ma offrendo più punti di vista su un determinato argomento. Quest’ultimo è stato il consiglio che M. Ravveduto ha voluto dare ai ragazzi dell’Ufficio Stampa del Liceo Cassini di Sanremo, di informare in maniera consapevole.

Sara Brusco, Riccardo Farina
Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo

LA CULTURA DELLA LEGALITA’ CON MARCELLO RAVVEDUTO.

LA CULTURA DELLA LEGALITA’ CON MARCELLO RAVVEDUTO.
Il Prof. Marcello Ravveduto avvia il ciclo “La cultura della legalità” presentando Libero Grassi.
Ha ripreso avvio, il giorno 10 ottobre, il ciclo “La cultura della legalità”, che nella scorsa edizione ha visto la presenza degli autori C. Sardo, M. Falcone, Comandante Alfa e P. Di Nicola. All’incontro ha partecipato il prof. M. Ravveduto, proponendo il suo libro “Libero Grassi. Storia di un’eresia borghese”, biografia dell’imprenditore palermitano ucciso dalla mafia dopo essersi rifiutato pubblicamente di pagare il pizzo.
L’autore ai giovani: “Vi auguro di essere eretici”. Così ha spiegato il significato del titolo, dicendo che L. Grassi può essere considerato un eretico della normalità, poiché, a differenza della consuetudine di sottomettersi alla mafia, l’ha denunciata per difendere i propri diritti. È stata inoltre affrontata la tematica dell’eroismo e M. Ravveduto ha invitato i presenti a non considerare le vittime di mafia come degli eroi irraggiungibili, ma come degli uomini che hanno avuto il coraggio di denunciare questo sistema. L’autore, intrattenendosi con i ragazzi del Liceo Cassini di Sanremo, ha spiegato loro quanto sia importante l’informazione data dalla stampa e dai mass-media, in cui lo stesso Grassi credeva, nella lotta contro la mafia. Dopo una domanda sull’intervento del figlio di Riina alla Rai, l’autore ha specificato che i mass-media devono informare nel modo più imparziale possibile, non scegliendo una sola voce ma offrendo più punti di vista su un determinato argomento. Quest’ultimo è stato il consiglio che M. Ravveduto ha voluto dare ai ragazzi dell’Ufficio Stampa del Liceo Cassini di Sanremo, di informare in maniera consapevole.

Sara Brusco, Riccardo Farina
Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo