martedì 17 gennaio 2017

I RAGAZZI DEL LICEO CLASSICO PROMUOVONO IL LORO STILE DI APPRENDIMENTO: “LA RAGIONE A VOLTE NON BASTA!”

Il classico è ancora vivo!
Questa è la realtà che i ragazzi del Liceo Classico G.D. Cassini di Sanremo hanno voluto portare alla cittadinanza; il classico è la scuola capace di insegnare ad usare le radici della cultura per crescere e maturare diventando, un giorno, esseri umani completi.
Per questo motivo ieri sera, in Villa Magnolie, il Liceo ha partecipato all’evento nazionale “La notte del Liceo Classico” proponendo numerosi laboratori culturali realizzati ed organizzati dagli stessi studenti.
L’evento si è aperto con un concerto di brani inediti composti ed eseguiti da Lorenzo Trabucco, Zelda Moreno e Caterina d’Angelo alla voce, Marko Kurtinovic alla chitarra, Marta Rodino alla pianola, Simone De Moro come voce narrante, alla console Lorenzo Ruffo e Lorenzo Ansaldi al violino. Il filo conduttore dei tre brani proposti è stato il processo e la morte di Socrate, celebre filosofo della Grecia antica.
Giungendo ai diversi piani i numerosi spettatori, scortati dai ragazzi della classe prima, sono stati condotti nelle diverse aule in cui i “classicisti” aspettavano di dimostrare i valori appresi durante gli anni a scuola.
La classe 2°A ha voluto dimostrare come il liceo classico, una scuola considerata da molti lontana dal mondo di oggi, sia invece di estrema attualità: insegna a ragionare e apre la mente, facilitando anche lo sviluppo delle capacità scientifiche. Questo si ricollega alla tematica affrontata dalla classe 5° è stata in grado di collegare la filosofia antica con la fisica moderna e semplici esperimenti di chimica all’universo umanistico.
Con la classe 4°A i presenti sono stati trasportati in un viaggio all’interno della tragedia alla scoperta della modernità che il passato sa offrire nella sua capacità di dimostrare quanto l’uomo in realtà non sia mai cambiato e di come le problematiche di allora siano le stesse di oggi. Le classi terze, invece, hanno collaborato per dare vita ad alcune opere teatrali del commediografo latino Plauto, molto gradite dal pubblico di futuri alunni e genitori, mostrando che la comicità accomuna tutte le epoche.
Un’altra caratteristica delle abilità acquisibili durante i cinque anni al Liceo è stata presentata dai ragazzi di 5° e di 2°B che hanno messo in pratica le loro conoscenze in ambito letterario deliziando i presenti con un acceso dialogo di natura letteraria riguardante le riflessioni personali su taluni libri o generi letterari e con alcuni giochi che hanno coinvolto le diverse squadre in un excursus dentro alla storia dei classici.
Gli attori della classe 4B si sono cimentati in una rappresentazione particolarmente apprezzata in cui Calvino e la sua maestria nell'uso dei tarocchi e l'ironia dello scrittore inglese Jonathan Swift si sono uniti insieme per porre questa domanda "La ragione è sufficiente o a volte non basta?". In questo modo i ragazzi sono stati in grado di portare ai presenti la loro riflessione su questa realtà umana.
La serata è stata ancora arricchita dalla partecipazione di personaggi esterni alla scuola come Mariano Dapor, primo violoncello dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo, che ha presentato "Riflessioni letterarie in musica" e Claudio Nardo che ha proposto "...Se una notte d'inverno un lettore...", incantando i presenti con riflessioni su moltissimi temi prendendo spunto dai romanzi di scrittori come Pennac.
Vi lasciamo in attesa di aggiornamenti riguardanti la giornata del 14 gennaio in cui la scuola aprirà nuovamente le proprie porte per accogliere le future generazioni di “classicisti”.

Cecilia Massa
Anna Mastrantuono

Fiammette Bernardi




























ALLA SCOPERTA DEL CASSINI

Sabato 14 gennaio 2017 il Liceo G. D. Cassini ha riaperto le sue porte per la seconda mattinata di 'Open day'. I ragazzi, provenienti dalle scuole medie, guidati dai tutor, hanno partecipato alle lezioni simulate tenute da insegnati e studenti del liceo, scelte in base al percorso di studio che desiderano affrontare.
“Per tutte le attività sono stati molto attenti e partecipi, anche se all'inizio erano un po' insicuri” ci riferisce uno dei tutor accompagnatori.
I professori e i 'Cassiniani' sono molto contenti e speranzosi avendo visto negli studenti, seppur timidi, grande entusiasmo e partecipazione. I potenziali liceali, a loro volta, sono soddisfatti dalle attività proposte, che ritengono interessanti ed utili per la loro scelta futura.
Non solo per scientifico e linguistico, indirizzi generalmente più gettonati, ma anche per il classico, l'affluenza è stata numerosa; “I ragazzi sono preparati, curiosi e molto motivati. Hanno chiesto di fare ancora un po' di greco, oltre al tempo assegnato, perchè volevano saperne di più. Insomma mi sono sembrati soddisfatti” sono le parole di una docente.
Al termine della mattinata gli ospiti sono stati portati in palestra dove hanno svolto un sondaggio sul gradimento delle attività. Nel pomeriggio la scuola è rimasta poi aperta per alunni e genitori che erano interessati a visitarla, e alle 17.00 si è tenuto l'incontro con la preside.
Da filosofia a fisica, da greco a tedesco, gli studenti hanno esplorato i tre indirizzi, entrando insomma nello spirito 'cassiniano'.

Ufficio Stampa Liceo Cassini Sanremo
Biancheri

Brusco











venerdì 13 gennaio 2017

UNITRE 10-01-2017

Una stella tra miliardi di stelle”,è questo il titolo della lezione di Astonomia riguardo al sole che si è svolta il 10 gennaio presso la Sala Degli Specchi del comune di Sanremo.
Ha tenuno questa lezione la Professoressa Marina Muzi, ex responabile dell'osservatorio di Perinaldo e attualmente membro del direttivo dell'associazione Stellaria, associazione che si occupa di divulgazione e didattica riguardo l'astronomia, o come ha detto durante la lezione “Stellaria si occupa di condividere l’arte dei mondi sconosciuti”.
Prima di parlare del sole, la professoressa ha brevemente spiegato come il nome della Galassia, la Via Lattea, nasca dalla mitologia classica, che vede il latte di Giunone alle basi della Galassia, e come essa fosse rappresentata nelle varie culture antiche.
In seguito la professoressa ha esposto le caratteristiche della struttura del sole e i processi termonucleari tramite i quali genera energia e luce; quest'ultima , sebbene necessiti di solo otto minuti per compiere i 150 milioni di kilometri per raggiungere la Terra, impiega decine di migliaia di anni per riuscire a raggiungere la superficie solare partendo dal nucleo.
Ciò avviene poichè tra il nucleo e la fotosfera,questo il nome della superficie solare, i fotoni devono attraversare una sostanza così densa da rimbalzare continuamente all'interno della stella.
La professoressa ha poi parlato degli strumenti con cui possiamo studiare il sole e le altre stelle, iniziando dai telescopi, tra cui il VLT-ESO situato in Cile e composto da quattro telescopi che operano assieme, proseguendo poi con i satelliti ed in particolare GAIA, satellite che ha recentemente eleborato un modello della nostra galassia con una precisione mai ottenuta prima.
L'insegnante ha poi concluso con un discorso carico di speranza per un futuro ricco di giovani interessati all Astonomia e di nuove scoperte.
In fondo, per ora, conosciamo solo il 4% dell'universo...

...e vidi lume in forma di rivera 
fulvido di fulgore, intra due rive 
dipinte di mirabil primavera.
Di tal fiumana uscian faville vive, 
e d’ogne parte si mettìen ne’ fiori, 
quasi rubin che oro circunscrive;”
(La Divina Commedia, Par. XXX 61-66)











sabato 24 dicembre 2016

IL FUTURO DEL LICEO CASSINI

IL FUTURO DEL LICEO CASSINI
“Sono ottimista, ma anche preoccupata, perché mi sembra che i ragazzi abbiano paura di affrontare grosse sfide e impegni, ci vuole tanta buona volontà e serietà. Non si devono far spaventare da nulla, ma capire che una fatica iniziale alla lunga ripaga”.
Queste le riflessioni della preside del liceo G. D. Cassini, Enrica Minori, in occasione della giornata di orientamento per le scuole medie, tenutasi nella mattinata di sabato 17 dicembre presso la sede dell’istituto. I ragazzi, provenienti da numerose scuole di Sanremo e Arma, hanno potuto assistere a delle lezioni itineranti specifiche per ogni percorso di studio, classico, scientifico e linguistico. Fondamentale è stata la partecipazione di professori e studenti del liceo: i primi, in veste di tutor, hanno guidato e assistito i futuri liceali per tutta la mattinata, mentre i secondi hanno avuto il compito di preparare e presentare le attività inerenti alla materia insegnata. Al termine delle lezioni il momento conclusivo nella palestra, in cui i ragazzi hanno potuto esprimere un parere sull’esperienza e un pensiero generale scrivendolo su dei post-it a forma di mela e attaccandoli poi ad un grande albero costruito in precedenza. Alle 17.00 invece si è tenuto l’incontro tra i genitori e la dirigente scolastica.
Ma cosa spinge le nuove generazioni a voler intraprendere un percorso liceale, scelta ritenuta coraggiosa e troppo impegnativa da molti? Dalle risposte timide e insicure, si rivela ad esempio una passione per le materie umanistiche e una naturale attitudine alla scrittura per quanto riguarda i ragazzi orientati verso il liceo Classico, l’amore per i numeri e le materie scientifiche ma anche curiosità verso il latino che definiscono “meno difficile di quanto sembri” per i futuri studenti del liceo Scientifico e la voglia di viaggiare e imparare nuove lingue per coloro che sceglieranno il liceo Linguistico.

Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo

martedì 20 dicembre 2016

SHAKESPEARE E IL CINEMA:CONTINUANO LE LEZIONI DELL'UNITRE

Venerdì 16 Dicembre alla sala degli specchi del comune di Sanremo, Andrea Panizzi ha presentato il suo nuovo libro. Il romanzo, intitolato “Shakespeare in movie”, strettamente collegato al cinema, riguarda la vita di Shakespeare e le sue opere ed è stato presentato per la prima volta lo scorso 18 novembre presso i locali del Palazzo Ducale . Il libro è stato pubblicato per i 400 anni dalla morte di Shakespeare al fine di divulgare ulteriormente le tanto amate e celebri opere. All’incontro lo scrittore ha parlato delle numerose teorie e leggende che vi sono riguardo a Shakespeare e alla sua esistenza, spiegando che secondo alcuni il poeta non sarebbe mai esistito o come fosse ritenuto in realtà italiano, credenza alimentata dai numerosi riferimenti a città e personaggi italiani presenti nelle sue opere, come per esempio la scelta di ambientare "Romeo e Giulietta" a Verona. Secondo il parere di Panizzi il cinema è nato con Shakespeare e si è servito delle sue opere per realizzarsi. Durante lo svolgimento dell’incontro lo scrittore, per ribadire l’importanza del rapporto cinema-teatro nelle opere di Shakespeare, ha mostrato alcune scene delle opere cinematografiche di ispirazione Shakespeariana; come la commovente fine del film “Romeo e Giulietta” diretta da Franco Zeffirelli, in cui i due amanti vanno incontro ad un tragico destino per amore. Si è parlato inoltre del ruolo di grande importanza che ha Shylock, un immaginario usuraio ebreo che vive a Venezia, che troviamo in “The merchant of Venice” (“Il mercante di Venezia”) e, a questo proposito, è stato mostrato il suo celebre monologo, interpretato da Al Pacino nel film del 2004 diretto da Michael Radford, in cui egli, emarginato in quanto ebreo, rivendica il diritti di essere riconosciuto uguale a tutti gli altri esseri umani e giura di vendicarsi contro coloro che sono stati crudeli con lui. "Mi ha maltrattato e defraudato di mezzo milione; ha gioito delle mie perdite, deriso i miei profitti,disprezzato il mio popolo, ostacolato i miei affari, allontanato i miei amici, saziato i miei nemici. E per quale ragione? Perché sono ebreo. Non ha occhi un ebreo? non ha mani un ebreo ? organi, consistenza, sensi, affetti, passioni, non si nutre dello stesso cibo, non è ferito dalle stesse armi, non soffre delle stesse malattie, non è curato con gli stessi rimedi,scaldato agghiacciato dallo stesso inferno dalla stessa estate di un cristiano? E se ci pungete non versiamo sangue? Se ci fate il solletico non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo? E se ci fate un torto, non ci vendichiamo? Se siamo a voi uguali in tutto il resto perché non assomigliarvi anche in questo. Se un ebreo fa un torto ad un cristiano, a che si riduce la sua carità? Alla vendetta. Se fa torto ad un ebreo quale esempio elevato di sopportazione gli mostra un cristiano perfetto? Solo vendetta. Io metterò in pratica la malvagità che ci insegnate e non sarà difficile che io vada anche oltre , ben oltre l'insegnamento.“ Si è, poi, ricordato l’attore e regista italiano Giorgio Albertazzi, che si dedicò all’interpretazione di numerose opere di Shakespeare e che prima di morire, quasi volendo che fossero le sue ultime parole, recitò gran parte delle opere del drammaturgo inglese. E’ stato proiettato anche parte del monologo tra Mercuzio e la regina Mab nel film “Romeo e Giulietta” diretto da Franco Zeffirelli in cui il gioco di sguardi tra i due protagonisti segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Si è parlato anche della versione di “Romeo e Giulietta” del regista ligure Renato Castellani, prodotta nel 1954; versione che secondo Panizzi è molto bella visivamente e in cui ogni inquadratura è ispirata ad un dipinto. Al termine dell’incontro lo scrittore ha fatto un confronto tra i due personaggi di grande valore all’interno delle opere di Shakespeare: Riccardo III e Enrico V. Il primo viene delineato come un uomo crudele ed un personaggio negativo, mentre il secondo come un modello di virtù; in entrambe le opere vi è una visione pessimistica della storia da parte dell’autore. Infine lo scrittore ha parlato del rilevante ruolo di Venezia nelle opere shakespeariane, descritta come città del vizio, affascinante e piena di misteri.

Ufficio Stampa Liceo G. D.. Cassini Sanremo







lunedì 19 dicembre 2016

A VENT’ANNI DI DISTANZA GLAUCO MAURI RIPORTA IN SCENA INSIEME AD ANDREA BARACCO I DUE CAPOLAVORI DI SOFOCLE

A VENT’ANNI DI DISTANZA GLAUCO MAURI RIPORTA IN SCENA INSIEME AD ANDREA BARACCO I DUE CAPOLAVORI DI SOFOCLE
A vent’anni di distanza Glauco Mauri riporta in scena insieme ad Andrea Baracco i due capolavori di Sofocle Edipo re ed Edipo a Colono; la regia dell’Edipo re è di Baracco, mentre quella dell’ Edipo a Colono di Mauri. Nell’Edipo re assume grande importanza il tema della ricerca dell’uomo, Edipo infatti, andando alla disperata ricerca dell’assassino di Laio, ritrova se stesso. L’ambientazione post-moderna, in cui la scenografia sembra l’esterno di un palazzo di periferia e una piscina si trova in mezzo al palco, forse a rappresentare l’impetuosità della peste, dato che viene riempita con una pioggia ad inizio spettacolo, tradiscono il carattere grandioso della tragedia, infatti il sentimento prevalente è quello della rabbia, dello scontro, e non si lascia trasparire l’incredulità per il fatto scoperto, mentre appare ben poco il dolore. Il testo di Sofocle viene comunque trattato quasi nella sua integrità ed emerge anche l’ironia tragica; inoltre è percepibile la tragicità del peccato di Edipo, che costituisce uno dei maggiori tabù della nostra società. Nell’Edipo a Colono, in cui il ruolo di Edipo è impersonato dallo stesso regista, la scenografia è minimale e i costumi sono in linea con il periodo storico, i membri del coro, coperti da mantelli bianchi, spesso li lasciano per impersonare i ruoli della tragedia. In quest’opera risalta la tragicità dell’esilio, la disperazione con cui si chiede l’accoglienza, emerge un Edipo fortemente cambiato che ha grande capacità di sopportazione, ma a cui rimane ancora quella durezza irosa giovanile che gli permette di maledire il figlio anche in punto di morte. Edipo riflette sul significato della vita e scopre che, come nel suo caso, spesso l’intenzionalità di un’azione non coincide con la sua oggettività. La morte diventa per Edipo la liberazione dal dolore della vita, concetto ben espresso nell’interpretazione di Mauri.

sabato 17 dicembre 2016

SAILING ALONE AROUND THE WORLD: UNA STORIA MARITTIMA DI PASSIONE E SEMPLICITÀ.

Gianni Manuguerra presenta l’incredibile storia del primo navigatore “solitario”.
Lunedì 12 dicembre, alle ore 16.00, presso la Sala degli Specchi del palazzo Bellevue, si è tenuto un nuovo incontro organizzato dall’Unitre, in cui è stato presentato il libro “Sailing Alone Around The World”, autobiografia del navigatore e progettista navale Joshua Slocum, primo uomo ad aver compiuto il giro del mondo in completa solitudine. L’appuntamento è stato condotto da Gianni Manuguerra, un velista, studioso, appassionato di vita di mare e grande conoscitore e ammiratore della figura di Slocum. Manuguerra ha guidato i presenti in un lungo viaggio marittimo, percorrendo la vita, le esperienze e le difficoltà che hanno portato Slocum ad intraprendere questa avventura. Nel 1895, dopo aver perso tutti i suoi averi durante l’affondamento della sua prima nave sulle coste del Brasile, Joshua riceve in dono, da un baleniere, un vecchio relitto di legno. Il nome di questa barca è “Spray”, come lo sfiatatoio delle balene. Dopo aver speso quasi tutti i suoi 600 dollari per restaurarla, Slocum, grazie alla sua esperienza e alla sua immensa passione, si imbarca in un viaggio che durerà 3 anni, 2 mesi e 2 giorni, e che lo porterà fino ai più remoti angoli del globo. Manuguerra ha voluto sottolineare come la forza dell’opera non risieda in una particolare complessità o profondità filosofica del racconto, ma nell’importanza che l’autore attribuisce alla semplicità e ad una visione pauperistica del viaggio compiuto. Lo stile è quasi confidenziale e rispecchia la naturalezza genuina con cui Slocum ha voluto condividere le sue avventure con i lettori. La semplicità è simboleggiata principalmente dalle scarse tecnologie dell’epoca, alle quali Slocum ha fatto affidamento durante il suo viaggio; gli unici due strumenti di cui disponesse erano il sestante ed una piccola sveglia da 1 dollaro. Tuttavia, questo è il bello di viaggiare con strumenti essenziali: il gusto di potersi creare delle rotte personali, orientandosi secondo il proprio “spirito d’avventura”. Un piacere che le tecnologie di adesso ci privano sempre di più. Inoltre, il titolo e la copertina stessa del libro sono estremamente semplici, ma efficaci ed evocativi. Questa sua semplicità, specifica Manuguerra, lo portava ad essere consapevole dei propri limiti e dei rischi che avrebbe dovuto affrontare. Insomma, non era un egocentrico o un “esaltato”. Durante la conferenza, sono emersi altri aspetti della personalità di Slocum: il suo amore per la natura e per tutte le sue espressioni, la sua passione per i cappelli e per l’astronomia, oppure ancora il suo spiccato senso dell’umorismo. Tutti questi elementi fanno di Slocum un vero “lupo di mare”, un personaggio incredibile che andrebbe riscoperto ed ammirato, un personaggio che ha viaggiato per il puro piacere personale, dimostrando che la passione e la determinazione sono i “bagagli” migliori a cui si possa fare affidamento, e che riassume il proprio viaggio con questa frase: “Dovunque la mia nave navigasse, i giorni erano felici”.

Riccardo Farina
Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo