venerdì 13 gennaio 2017

UNITRE 10-01-2017

Una stella tra miliardi di stelle”,è questo il titolo della lezione di Astonomia riguardo al sole che si è svolta il 10 gennaio presso la Sala Degli Specchi del comune di Sanremo.
Ha tenuno questa lezione la Professoressa Marina Muzi, ex responabile dell'osservatorio di Perinaldo e attualmente membro del direttivo dell'associazione Stellaria, associazione che si occupa di divulgazione e didattica riguardo l'astronomia, o come ha detto durante la lezione “Stellaria si occupa di condividere l’arte dei mondi sconosciuti”.
Prima di parlare del sole, la professoressa ha brevemente spiegato come il nome della Galassia, la Via Lattea, nasca dalla mitologia classica, che vede il latte di Giunone alle basi della Galassia, e come essa fosse rappresentata nelle varie culture antiche.
In seguito la professoressa ha esposto le caratteristiche della struttura del sole e i processi termonucleari tramite i quali genera energia e luce; quest'ultima , sebbene necessiti di solo otto minuti per compiere i 150 milioni di kilometri per raggiungere la Terra, impiega decine di migliaia di anni per riuscire a raggiungere la superficie solare partendo dal nucleo.
Ciò avviene poichè tra il nucleo e la fotosfera,questo il nome della superficie solare, i fotoni devono attraversare una sostanza così densa da rimbalzare continuamente all'interno della stella.
La professoressa ha poi parlato degli strumenti con cui possiamo studiare il sole e le altre stelle, iniziando dai telescopi, tra cui il VLT-ESO situato in Cile e composto da quattro telescopi che operano assieme, proseguendo poi con i satelliti ed in particolare GAIA, satellite che ha recentemente eleborato un modello della nostra galassia con una precisione mai ottenuta prima.
L'insegnante ha poi concluso con un discorso carico di speranza per un futuro ricco di giovani interessati all Astonomia e di nuove scoperte.
In fondo, per ora, conosciamo solo il 4% dell'universo...

...e vidi lume in forma di rivera 
fulvido di fulgore, intra due rive 
dipinte di mirabil primavera.
Di tal fiumana uscian faville vive, 
e d’ogne parte si mettìen ne’ fiori, 
quasi rubin che oro circunscrive;”
(La Divina Commedia, Par. XXX 61-66)












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