Alcune classi del Liceo G.D. Cassini , il giorno 14 marzo , si sono recate nella sede distaccata di Villa Magnolie per incontrare il nostro VESCOVO S.E. MONS. ANTONIO SUETTA in occasione della visita Pastorale che ci ha permesso di conoscerlo meglio e di farci conoscere da lui. MONS. SUETTA, che proprio in questi giorni ha “compiuto” tre anni di mandato episcopale, dopo un breve video introduttivo preparato dal PROF. LEONE, ci ha accompagnato alla scoperta di un problema a noi molto vicino: quello dei migranti presenti a Ventimiglia; un problema di cui effettivamente abbiamo scoperto di saperne “poco e niente”. Attraverso l'intervista di quattro ragazzi (Roxana Rizzolio , Miriam Ferrari , Simone Canale e Giorgio Signoriello) della classe IVT presenti all'incontro abbiamo cercato di far emergere alcuni contenuti della conferenza e le reazioni dei nostri coetanei di fronte ad un problema tanto grave.
QUAL E’ STATA LA PRIMA COSA CHE AVETE PENSATO DI QUESTO INCONTRO ?
Giorgio: “Sicuramente è stato utile per conoscere una situazione che ci è vicina. Ho capito che questo e' un problema che spesso viene presentato in modo distorto dai politici o anche dalle persone che giudicano senza conoscere.
Roxana: “[...] in giro c’è spesso poca informazione. L'incontro è stata l'occasione per avere una visione a 360° di quello che posso definire “un problema da risolvere” , soprattutto per le persone che vengono qui . Per esempio ci è stato spiegato che quando i migranti sbarcano sulle nostre coste, gli viene dato da compilare un modulo tutto in italiano senza tenere conto che si tratta di persone che ovviamente in maggioranza non parlano la nostra lingua.
Miriam: A proposito di questi moduli prestampati: una cosa che mi ha colpito molto è che tra i motivi da indicare come ragioni del viaggio verso l’italia non è stato inserito quello “per ragioni umanitarie”, che penso si il motivo principale per cui queste persone rischiano la vita in mare.“
IN COSA E’ STATO UTILE QUESTO INCONTRO ?
Simone : “ E’ estremamente importante e utile conoscere qualcosa che ci riguarda da vicino e come ha detto Giorgio siamo influenzati dai pregiudizi della società , e farci una nostra opinione è necessario anche per maturare [...]”
Giorgio : “ La televisione e gli altri mezzi di comunicazione ci trasmettono una visione generica che non ci ricorda che ogni singolo non è un numero ma una persona. Dovremmo vederla in modo diverso , dovremmo avere più umiltà e metterci nei loro panni .”
COSA PENSATE DEI MEZZI USATI PER ACCOGLIERE I MIGRANTI ?
Simone : “ sono persone e vanno trattate come tali, ma bisogna tener conto che i fondi mancano e le strutture sono lo specchio dei pochi soldi di cui lo stato dispone [...] c’è da dire, però, che le condizioni igieniche sono assurde. Hanno avuto il permesso ad esempio, di farsi la doccia una volta alla settimana ma solo se lo chiedevano loro.“
Miriam : “ [...] C'è una mancanza di personale e di materiali; Sono sicura che alcune situazioni si potrebbero migliorare. Sarò ripetitiva, ma la situazione moduli è veramente imperdonabile! La cosa che mi ha sconcertata è che se non riescono a compilarli per intero gli viene detto di andare all'aeroporto di Fiumicino, di comprarsi un biglietto di sola andata e di ritornare da dove sono venuti; ovviamente la maggior parte di loro non può permetterselo e non vuole tornare da dove è stato costretto ad andare via, così scappano e spesso nel tentativo muoiono.”
Roxana : “ A proposito di quello che ha appena detto Miriam, molti di quelli cha arrivano qui non hanno nessuna intenzione di rimanere in Italia, anzi se ne vorrebbero andare nel nord Europa o in Francia. Poichè questo paese confina con Ventimiglia i migranti cercano in tutti modi di arrivarci, seguendo i binari del treno o camminando in autostrada e spesso accadono incidenti mortali. I più disperati tentano di passare tra le montagne sopra Ventimiglia per un posto chiamato il “passaggio della morte.”
Simone : “ La Francia non vuole gli immigrati e lo ha dimostrato in diverse occasioni. Per esempio (cosa che mi ha scandalizzato) abbiamo scoperto che i francesi accettano solo i maggiorenni, mentre bambini ed adolescenti vengono messi in auto-civetta della polizia, e riportati in Italia ed abbandonati sul confine italiano per essere trovati dai nostri volontari, magari anche dopo giorni . Se ne sbarazzanno così!”
CHE MESSAGGIO VOLETE MANDARE AI VOSTRI COETANEI ?
Di comune accordo gli intervistati mi rispondono di voler sensibilizzare il prossimo , dicono che la parola chiave deve essere “informazione” e, che dobbiamo essere i primi ad interessarci . C’è bisogno di giovani che affrontino il problema di petto, che capiscano a pieno i problemi del loro Stato. Insomma il messaggio è chiaro i giovani vanno informati, vanno resi partecipi di questo grande quadro che è il mondo . Questo incontro ha sicuramente aperto loro gli occhi..
QUAL E’ STATA LA PRIMA COSA CHE AVETE PENSATO DI QUESTO INCONTRO ?
Giorgio: “Sicuramente è stato utile per conoscere una situazione che ci è vicina. Ho capito che questo e' un problema che spesso viene presentato in modo distorto dai politici o anche dalle persone che giudicano senza conoscere.
Roxana: “[...] in giro c’è spesso poca informazione. L'incontro è stata l'occasione per avere una visione a 360° di quello che posso definire “un problema da risolvere” , soprattutto per le persone che vengono qui . Per esempio ci è stato spiegato che quando i migranti sbarcano sulle nostre coste, gli viene dato da compilare un modulo tutto in italiano senza tenere conto che si tratta di persone che ovviamente in maggioranza non parlano la nostra lingua.
Miriam: A proposito di questi moduli prestampati: una cosa che mi ha colpito molto è che tra i motivi da indicare come ragioni del viaggio verso l’italia non è stato inserito quello “per ragioni umanitarie”, che penso si il motivo principale per cui queste persone rischiano la vita in mare.“
IN COSA E’ STATO UTILE QUESTO INCONTRO ?
Simone : “ E’ estremamente importante e utile conoscere qualcosa che ci riguarda da vicino e come ha detto Giorgio siamo influenzati dai pregiudizi della società , e farci una nostra opinione è necessario anche per maturare [...]”
Giorgio : “ La televisione e gli altri mezzi di comunicazione ci trasmettono una visione generica che non ci ricorda che ogni singolo non è un numero ma una persona. Dovremmo vederla in modo diverso , dovremmo avere più umiltà e metterci nei loro panni .”
COSA PENSATE DEI MEZZI USATI PER ACCOGLIERE I MIGRANTI ?
Simone : “ sono persone e vanno trattate come tali, ma bisogna tener conto che i fondi mancano e le strutture sono lo specchio dei pochi soldi di cui lo stato dispone [...] c’è da dire, però, che le condizioni igieniche sono assurde. Hanno avuto il permesso ad esempio, di farsi la doccia una volta alla settimana ma solo se lo chiedevano loro.“
Miriam : “ [...] C'è una mancanza di personale e di materiali; Sono sicura che alcune situazioni si potrebbero migliorare. Sarò ripetitiva, ma la situazione moduli è veramente imperdonabile! La cosa che mi ha sconcertata è che se non riescono a compilarli per intero gli viene detto di andare all'aeroporto di Fiumicino, di comprarsi un biglietto di sola andata e di ritornare da dove sono venuti; ovviamente la maggior parte di loro non può permetterselo e non vuole tornare da dove è stato costretto ad andare via, così scappano e spesso nel tentativo muoiono.”
Roxana : “ A proposito di quello che ha appena detto Miriam, molti di quelli cha arrivano qui non hanno nessuna intenzione di rimanere in Italia, anzi se ne vorrebbero andare nel nord Europa o in Francia. Poichè questo paese confina con Ventimiglia i migranti cercano in tutti modi di arrivarci, seguendo i binari del treno o camminando in autostrada e spesso accadono incidenti mortali. I più disperati tentano di passare tra le montagne sopra Ventimiglia per un posto chiamato il “passaggio della morte.”
Simone : “ La Francia non vuole gli immigrati e lo ha dimostrato in diverse occasioni. Per esempio (cosa che mi ha scandalizzato) abbiamo scoperto che i francesi accettano solo i maggiorenni, mentre bambini ed adolescenti vengono messi in auto-civetta della polizia, e riportati in Italia ed abbandonati sul confine italiano per essere trovati dai nostri volontari, magari anche dopo giorni . Se ne sbarazzanno così!”
CHE MESSAGGIO VOLETE MANDARE AI VOSTRI COETANEI ?
Di comune accordo gli intervistati mi rispondono di voler sensibilizzare il prossimo , dicono che la parola chiave deve essere “informazione” e, che dobbiamo essere i primi ad interessarci . C’è bisogno di giovani che affrontino il problema di petto, che capiscano a pieno i problemi del loro Stato. Insomma il messaggio è chiaro i giovani vanno informati, vanno resi partecipi di questo grande quadro che è il mondo . Questo incontro ha sicuramente aperto loro gli occhi..
VIOLA FANALI
UFFICIO STAMPA LICEO G.D CASSINI.